Salviamo Casa Merini - Petizione

Il muro di Casa Merini, sui navigli a Milano, con tutta la storia che racchiude nelle innumerevoli scritte, disegni e firme impresse nel tempo dagli amici e visitatori della grande poetessa Alda Merini, sta per essere cancellato per sempre!!

Il 15 gennaio 2012 la proprietà darà inizio ai lavori di ristrutturazione dell'appartamento in cui Alda Merini ha vissuto e partorito le poesie che tutti noi conosciamo, con la conseguente rimozione del prezioso muro.

Ti chiediamo un aiuto: non permettiamo che un pezzo di storia, nonché della cultura italiana, venga abbattuto: Firma questa Petizione!

Abbiamo pochi giorni per fermare questo scempio o per proporre soluzioni alternative ma abbiamo bisogno del tuo sostegno.

"Questa casa, che potrebbe sembrare un'ammucchiata di roba, è forse la più bella che c'è sul Naviglio, perché io non ho mai demolito un muro, è rimasta tale e quale. E la gente questo non lo capisce. E' sporca, vecchia, andrebbe ritinteggiata, ma le altre case sono asettiche, impersonali, ordinate, non ci si può nemmeno sbracare, sono case che non sono vissute. Questa credo che sia la casa più bella proprio perché nessuno l'ha mai toccata." (Alda Merini)

NOTA: esiste un'altra petizione su firmiamo.it: evitare cortesemente duplicazioni in quanto poi le  firme delle due petizioni verranno sommate.

Firma la petizione!
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Alla Commissione Cultura alla Camera.

Milano, 30 gennaio 2012

Oggetto: Petizione: "Salviamo il Muro degli Angeli" di Casa Merini.

All'attenzione del Vice presidente On.le Frassinetti,

Come saprà, il Sindaco di Milano ha comunicato ai primi di gennaio che è stata incaricata una ditta specializzata di provvedere allo spostamento del muro nella casa museo dedicata alla poetessa, stanziando un importo di eu.37.510.

Le scrivo oggi in rappresentanza delle tante firme raccolte dalla nostra associazione, per chiedere alle Isituzioni di contribuire al salvataggio del "Muro degli Angeli" con tutta la storia che racchiude nelle innumerevoli scritte, disegni e firme impresse nel tempo dagli amici e visitatori della grande poetessa.

In parallelo su internet si è formato un sostegno popolare ancor più diffuso e numeroso che dimostra la sensibilità che i cittadini riserbano a questa vicenda.

Sul nostro portale sono riportati gli aggiornamenti più importanti e ritengo utile proporre alla Commissione un sopralluogo atto a documentare l'importanza di salvaguardare quest'opera dell'arte contemporanea italiana.

In attesa di un Suo cortese riscontro, invio i miei migliori saluti.

Fabrizio Capsoni
Italia Meravigliosa

Le pareti dell'appartamento della poetessa Alda Merini troveranno casa nello spazio comunale in via Magolfa.

Saranno "staccate" a partire dalla metà di questo mese, e successivamente collocate presso lo spazio comunale "Casa Merini" in via Magolfa, le pareti dell'appartamento abitato fino alla morte dalla grande poetessa scomparsa il 1° novembre 2009. Gli intonaci, scritti e dipinti di suo pugno nell'appartamento sui Navigli, troveranno quindi casa in uno spazio pubblico, dove tutti potranno "leggerli" e ammirarli nella loro originale consistenza.

Il Comune di Milano ha affidato a uno studio altamente specializzato in questa tipologia d'intervento - lo Studio Barbara Ferriani s.r.l., che ha già collaborato con l'Amministrazione comunale per importanti e delicati interventi di recupero di opere museali, tra le quali il "Soffitto Fontana" per il Museo del Novecento - l'incarico di realizzare, in collaborazione con la Soprintendenza, gli interventi di rimozione delle porzioni più significative delle pareti dell'appartamento, quelle sulle quali la poetessa ha lasciato iscrizioni autografe, graffiti e autoritratti. L'incarico, che prevede una spesa complessiva di 37.510 Euro, prevede anche il successivo trasporto delle pareti in via Magolfa.

A questo scopo, una restauratrice dello Studio incaricato si è recata oggi nell'appartamento in Ripa di Porta Ticinese per provare su una piccola porzione di parete una particolare tecnica a strappo, lo "stacco a massello", per verificarne la sostenibilità tecnica ai fini dell'intervento complessivo.

Milano, 4 gennaio 2012

Gent.le Sig.ra Carniti (ndr. figlia di Alda Merini)

come anticipato telefonicamente le anticipo che in data 30.12.2011 con visto di regolarità contabile n. 4016 è stata autorizzata dalla Civica Ragioneria la spesa per l'intervento in oggetto:
acquisizione di una parete con graffiti originali della poetessa Alda Merini dall'appartamento in Ripa di Porta Ticinese alla Casa Museo di Via Magolfa.

l'intervento consisterà nella rimozione e successivo trasporto ed allestimento della parete presso la "Casa Merini" di via Magolfa di una porzione della parete in questione nonché la documentazione video dell'intero intervento.

Sarà nostra cura aggiornarla su tutte le future fasi dell'operazione.

Le porgo i miei saluti e le rinnovo i miei migliori auguri per un sereno 2012.

Cinzia Consonni

Direzione Centrale Cultura
Direzione Settore Musei

 

Mercoledi 28/12/2011 alle h.15 la Soprintendenza ha operato un primo sopralluogo nella casa in cui visse Alda Merini al fine delle opportune verifiche per stabilire che il "Muro degli Angeli" possa essere classificato bene culturale protetto. Il buon esito consentirà il blocco dei lavori di ristrutturazione dell'appartamento fino a quando il muro stesso non verrà asportato e rilocato, con molta probabilità, nella Casa Museo dedicata ad Alda Merini a Milano.

Venerdi 16 dicembre 2011 viene comunicato alla famiglia Carniti, nello specifico alla figlia di Alda Merini, Barbara Carniti, con una telefonata da parte dell'amministratrice del condominio Sig.ra Campagnoli, che il 16 gennaio 2012 avranno inizio i lavori di ristrutturazione dell'appartamento al secondo piano di Ripa di Porta Ticinese 47, presso il quale ha abitato per più di 50 anni Alda Merini.

Nel corso degli ultimi due anni, dopo la morte della poetessa, diverse richieste erano state avanzate dalle figlie al comune di Milano affinché il Muro degli Angeli (la famosa parete delle scritte che Alda Merini soleva definire "firme degli angeli") fosse salvato dalla distruzione.

Si tratta di una parete divisoria tra la stanza da letto e il bagno in tavolato di laterizio dello spessore di circa 10 cm. I proprietari possono procedere ai lavori, in quanto non c'è alcun impedimento che il Comune di Milano e la Soprintendenza abbiano compilato per dichiarare la parete un bene di pubblico interesse e dunque da salvaguardare. Il Comune di Milano si era impegnato per la salvaguardia della parete, ma i lavori sono risultati troppo onerosi e bisognava trovare uno sponsor. Si stava lavorando per questo, ma i tempi si sono rivelati più lunghi del previsto e i proprietari non sono disposti ad aspettare oltre. Era stato loro proposto anche l'acquisto dell'appartamento, ma non vendono per nessuna ragione, dato che faranno del condominio una residenza familiare.

Immediatamente, è sorto su Facebook il gruppo "Salviamo casa Merini" che in pochi giorni ha raggiunto 4.000 iscritti.
Aggiornamenti in tempo reale. Scambi di idee. Raccolta firme. Coinvolgimento di personaggi pubblici amici e no. Tutto in pochissimo tempo.
Da qui è nato un vero e proprio movimento culturale per la salvaguardia di un bene prezioso. Memoria di genio e arte.

Queste le parole della fondatrice del gruppo:
"Abbiamo fatto appello alla disposizione legislativa: Titolo I - Capo I - Articolo 10 del "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" . D.Lgs ai sensi dell'art. 10 della Legge 6 Luglio 2002 n. 137, richiamando la quale occorrerebbe fare una petizione e occorrerebbe inviare specifica richiesta di tutela al Ministero dei Beni Culturali, anche da un solo soggetto avente requisiti.
In linea di massima dovrebbe essere il proprietario o il detentore del bene a fare richiesta di classificazione: questo a noi manca, dato che il proprietario non vuole. Essendo patrimonio culturale vale però il criterio cautelare, quindi davanti anche ad una richiesta espressa da un'associazione sarebbe valida. Anche le figlie potrebbero provarci, ma occorre rendere la cosa visibile e conoscibile a tutti, coinvolgendo tutta l'opinione pubblica. Così sarà molto difficile che qualcuno eluda la richiesta.
Abbiamo cercato di mobilitarci il più possibile, creando il gruppo su Facebook "Salviamo casa Merini", abbiamo scritto alle redazioni di trasmissioni televisive e giornali. Bisogna prendere tempo, fare in modo che l'opinione pubblica si mobiliti per fermare l'abbattimento del muro e quindi, in tempi sostenuti e concordati con i proprietari, procedere a smontare la parete e a trasportarla in un luogo che possa custodirla."