La Liguria difende le sue bellezze naturali

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In tempi in cui il degrado ambientale sta mettendo a dura prova le bellezze naturali del nostro meraviglioso paese, è interessante segnalare alcune iniziative che indicano un'inversione di tendenza a fronte di tanta indifferenza nei confronti della natura, che ci ha generosamente regalato beni, che dobbiamo impegnarci tutti a conservare correggendo anche imperdonabili incurie del passato.

Ad esempio il Dipartimento ambiente della Regione Liguria dedica uno spazio considerevole alle problematiche dello sviluppo sostenibile, creando una rete di interazioni con i vari comparti sociali ed economici, sviluppando e sostenendo nel contempo l'educazione ambientale al fine di divulgare corretti comportamenti, insieme alla consapevolezza della loro importanza nella conservazione dell'ambiente.

Questo atteggiamento di grande interesse alle problematiche attuali che riguardano la natura ha portato come conseguenza anche la collocazione della politica ambientale nella sfera delle iniziative del decennio 2005-2014 proclamato dall'"Assemblea generale delle Nazioni Unite "Decennio delle Nazioni Unite dell'Educazione per lo sviluppo Sostenibile" (DESS), aderendo al documento sull'impegno comune di persone e organizzazioni e al relativo Comitato nazionale, che ha dato origine in Italia alla "settimana nazionale dell'educazione all'energia sostenibile".

Anche l'Unesco coordina queste attività volte a sostenere gli obiettivi del decennio cercando di attivare l'interesse delle istituzioni, delle associazioni e dei singoli cittadini.

Questa ricca attività a sostegno dell'ambiente che ha dato già molti buoni frutti in Liguria, regione che ha la caratteristica di collocarsi in un territorio allungato sul mare, ma anche con  problematiche legate alla civiltà contadina e montana, ha portato alla creazione di aree protette che permettono di salvaguardare sia i beni naturali che quelli ambientali e culturali dall'elevata biodiversità, particolarmente valorizzata dagli itinerari naturalistici.

Grande vanto ne è l'itinerario dell'"Alta Via dei Monti Liguri" che attraversa con i suoi 440 Km circa, tutto l'Appennino Ligure con scorci e luoghi di grande bellezza.

Ma la più importante risorsa della Liguria è certamente il mare, in cui ancora vivono varie tipologie delle sue più grandi creature, con concentrazione di capodogli e balenottere, per le quali è stato creato il "Santuario dei cetacei".

In questa zona compresa tra la costa ligure, quella corsa e quella provenzale, per permettere ai grandi abitanti del mare di vivere in sicurezza, è d'obbligo navigare con il dovuto rispetto. Ciò crea tra l'altro anche un turismo amante delle bellezze e ricchezze marine, grazie ad una risorsa unica nel Mediterraneo.

Oltre a questa zona protetta sono stati creati parchi naturali in altri sei tratti di mare, come Portofino e le 5 Terre, a cui seguiranno altre iniziative di difesa della fascia marina, come ad esempio quella di Portovenere.

Inoltre grazie alla pubblicazione dell'Enea (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) del 1995 "Atlante delle fanerogame marine della Liguria", cioè della posidonia grande produttrice di ossigeno, si è data origine ad una nuova cartografia dell'intera Liguria tra la linea di costa e la profondità di 50 metri, per la conoscenza di tutti gli habitat marini e costieri che ha poi portato alla pubblicazione dell'"Atlante degli habitat marini della Liguria" nel 2006. Proprio questa maggiore conoscenza dei fondali costieri ha evidenziato problematiche gravi sull'inquinamento e il degrado dovuto alla presenza di rifiuti in mare.

Nasce così il progetto "Biopalle", palloni biodegradabili per conoscere le rotte dei rifiuti, iniziato a  Chiavari nel 2008, alla foce del fiume Entella, dove sono state rilasciate in mare 150 biopalle. Lo scopo è che esse siano avvistate successivamente e monitorate da pescatori, subacquei, diportisti e anche bagnanti che sono tenuti a darne comunicazione. Attraverso la sequenza del tragitto segnalato delle biopalle questo progetto vuole infatti individuare i centri costieri non virtuosi nella raccolta e trattamento dei rifiuti così nocivi alla flora e alla fauna marine.

La Regione Liguria ha varato il progetto con Olpa (Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente) per studiare le ricadute sull'ambiente marino della nautica, della pesca a strascico illegale e dell'abbandono di rifiuti nei fiumi, nei litorali o direttamente in acqua, grazie all'individuazione delle rotte delle correnti marine.

Questi palloni biodegradabili continueranno ad essere lanciati in mare in varie zone della Liguria, con la scritta Olpa ed ogni ritrovamento è da segnalare al Consorzio (tel 010/584368), in una vera e propria gara di civile partecipazione che darà anche diritto ad un premio.

Chi passerà le vacanze al mare in Liguria tenga a mente questo numero di telefono non tanto per il premio promesso ma per sentirsi parte di un progetto di salvaguardia e di tutela di uno dei nostri beni più grandi, al fine di renderlo più fruibile e vivibile da parte di tutti noi e per conservarne la bellezza che tutto il mondo ci invidia.

Maria Antonietta Porfirione Todaro
(Consigliere Planet Life Economy Foundation)
porfirione.ma@plef.org