Valloria, un esempio da seguire

Argomento:  

Ognuno di noi ha dei luoghi del cuore a cui si è legati da esperienze, incontri, ricordi o da qualche motivo a volte inconscio ma che ha toccato profondamente il nostro animo. Per me questo luogo magico dove il tempo  si è fermato per conservarlo quasi intatto fino a noi nella bellezza del suo ambiente naturale, della sua storia e delle sue tradizioni si trova in fondo ad una piccola valle dell'entroterra imperiese, l'Alta Val Prino.

Nella borgata di Canneto del comune di Prelà, a una decina di chilometri dall'uscita dell'autostrada di Imperia Ovest, a Porto Maurizio, la famiglia di mia madre ha vissuto per secoli ed io vi ho potuto soggiornare da bambina, durante le vacanze estive, quando ci spostavamo da Genova per godere la libertà della campagna, la vicinanza del mare e per ritrovarci in una grande famiglia con tanti cugini.Solo molti anni e molti viaggi dopo ho avuto modo di tornare in zona per motivi di lavoro nel Polo Universitario di Imperia, dove ho insegnato per una ventina d'anni, e casualmente un giorno ho proposto ad alcuni colleghi di andare a visitare il borgo che avevo sempre visto dalla mia casa di Canneto, che si trovava esattamente dalla parte opposta della Val Prino.
Avevo già sentito parlare di Valloria, questo piccolo ma interessante nucleo di case incastonate nell'argento degli ulivi, che coprono le dolci colline della valle , dal suo antico nome Vallis Aurea, a causa del colore dell'olio che lì si produce da sempre, perché mi era stato detto che alcuni volonterosi si erano adoperati per farlo uscire dall'abbandono e dall'inevitabile degrado con iniziative singolari.
Ricordo bene quando uscendo da un caratteristico ristorantino locale, dove la cucina assomigliava molto a quella di mia mamma, e incamminandoci a visitare le stradine circondate da case di pietra, abbiamo acceso un interruttore ben visibile sul muro . Improvvisamente si sono illuminati e materializzati i colorati dipinti sulle vecchie porte di cantine e di ripari per gli animali, negli anfratti delle strade e sotto gli archivolti di pietra,
Lo stupore e la meraviglia non ci hanno più lasciato per tutto il giro del paese e ogni volta che vedevamo un interruttore sapevamo che ci avrebbe rinnovato la magia di un mondo che solo gli artisti sanno creare e che in questo caso si sommava a quello di un villaggio arrivato fino a noi da tanto lontano praticamente intatto nella sua armonia capace di far rivivere il passato.
Ho sentito subito il bisogno di saperne di più e di capire come mai tra le diverse borgate che formano il Comune di Prelà nell'Alta Val Prino, come Tavole, Villatalla, Praelo, Casacarli e il mio buen retiro di Canneto, solo Valloria fosse così conosciuta con le sue porte dipinte e le sue feste dell'inizio di luglio e di agosto, durante le quali alcuni pittori vengono invitati a lasciare  lì il loro segno.
Ho così scoperto che questa meritata fama che si concentra nel detto "A Valloria fai baldoria" è dovuta ad un gruppo di amici che hanno inizialmente creato un'Associazione dal nome "Le tre fontane",.legato alla tradizione locale, che si è poi trasformato in "Amici di Valloria", che hanno avuto a cuore la rinascita di questi luoghi abbandonati dall'esodo verso le città, ma dove eracosì struggente ritornare.
Basta vedere il sito www.porte dipinte.it , per capire con quanto amore abbiano lavorato per dare una nuova vita a questo luogo dove la natura, il clima e la qualità della vita è oggi così apprezzata soprattutto dagli stranieri che numerosi sono venuti a cercare il luogo privilegiato del loro sogno mediterraneo.
Questo gruppo di persone dagli anni 80 ha cominciato a riunirsi regolarmente, intorno ad una tavolata imbandita con le prelibatezze locali tipiche di una invidiabile dieta mediterranea, con lo scopo di trovare il modo di rivitalizzare e far rivivere il paesino lasciato dai più per andare a vivere in città.
Ecco allora che, seguendo la tradizione locale delle sagre, che l'ufficio del turismo di Imperia sostiene e pubblicizza ogni anno con la pubblicazione di un opuscolo dal titolo eloquente "Lo spettacolo è l'entroterra", hanno tutti insieme cominciato a creare sulle tipiche fasce del posto, in mezzo agli ulivi, uno spazio utile per offrire lo scenario ideale per passare insieme una giornata in allegria tra cibo eccellente, musica, canti e balli.
Ed è così che dal 1991 è nata una festa la cui fama ha quasi oscurato quella di sagre ben più antiche, ma non altrettanto sostenute dalla fantasia, dalla volontà e dall'amore per il proprio territorio degli Amici di Valloria, che hanno saputo creare e far diventare ormai una tradizione consolidata l'occasione di un ritorno alle radici, motivo di grande aggregazione che ha saputo unire tante persone amanti dell'autenticità.
Ma la sagra con il suo slogan e i bellissimi manifesti pubblicitari di cui si sono occupati gli amici milanesi, è stata solo un inizio. Il bisogno di mantenere un ricordo del passato e delle sue attività, usi e costumi si è materializzato con il restauro dell'Oratorio di Santa Croce nel 1994, che ha permesso di ospitare al suo interno il "Museo delle Cose Dimenticate".
Ancora oggi è un tempio che riesce a commuovere le persone anziane che ritrovano il loro "piccolo mondo antico", ma anche i giovani, che possono intuire quanta fatica è costata a tante generazioni del passato la trasformazione di un territorio selvaggio e scosceso in un luogo ameno fatto di coltivazioni con terrazzamenti estesi a tutta la vallata e case di pietra a cui si sono aggiunte nei secoli tante testimonianze di una fede condivisa, che oggi vede la valle costellata in ogni dove di magnifiche chiese.
Da quell'anno è stata vincente anche l'idea, già così diffusa in altre parti d'Italia, di accogliere l'opera di artisti di varia ispirazione che potessero lasciare sulle porte più vecchie e non ancora rinnovate, come quelle dei magazzini spesso abbandonati, un segno tangibile della loro arte, adattandolo in assoluta libertà alla porta che veniva loro affidata in occasione delle giornate di inizio luglio e agosto, che terminavano con la famosa festa.
La fama di queste belle manifestazioni culturali ed artistiche si è diffusa ben presto anche grazie ai media, che hanno riconosciuto nella rinascita del borgo di Valloria un bell'esempio di una ritrovata vitalità, capace di attirare persone di ogni età, condizione sociale e nazionalità, ma soprattutto la realizzazione di un turismo sostenibile, che sempre più si sta diffondendo nel nostro meraviglioso paese, senza alterarne la bellezza.
Ormai le porte dipinte hanno superato ampiamente il centinaio e la prossima occasione per arricchire il borgo  di altre performance artistiche avrà luogo il  3 e 4 luglio con relativa festa, che si rinnoverà il 7 e l'8 agosto per la gioia di grandi e piccini e di tutti i turisti e gli amanti delle cose belle e buone che potranno anche quest'anno darsi appuntamento dove  si fa baldoria", naturalmente "a Valloria"

di M. Antonietta Porfirione Todaro - 3 maggio 2010

Quest'anno i festeggiamenti che coinvolgono Valloria, frazione del Comune di Prelà nella provincia di Imperia, il primo week end del mese di luglio sono stati particolarmente sentiti dalla popolazione locale e da quanti sono diventati degli "habitués" di questo borgo dalle porte dipinte poiché si celebrano i vent'anni dell'Associazione "Amici di Valloria - Le tre fontane".
E' stato proprio grazie all'attività di questo meritevole gruppo di amici che è iniziato quasi per gioco, e naturalmente grazie alla passione per l'arte, l'invito a pittori delle più svariate correnti artistiche in Italia e all'estero a decorare con la loro creatività le porte spesso abbandonate all'incuria del tempo, che si trovavano incastonate nei muri di pietra di questo villaggio antico, intatto nella sua antica bellezza, che deve il nome al latino "Vallis Aurea".
Il rito di dipingere le porte il primo sabato di luglio con finale in grande festa,che continua anche la domenica seguente, con cena sotto le stelle e balli in mezzo agli ulivi seguiti dalla premiazione degli artisti la sera stessa, che è il secondo anno che ho il piacere di presentare. L'evento è ormai conosciuto nei posti più impensati, si potrebbe dire nei vari continenti, tanto che anche quest'anno ci sono state presenze importanti arrivate da lontano come quella del giornalista Steve Burgess, arrivato da Vancouver in Canada.
Intervistato ha dichiarato a tutti che è innamorato di Valloria ed è già la seconda volta ch  e viene e certamente, come ha già fatto, non mancherà anche questa volta di scrivere uno dei suoi ricercati articoli sulla diffusissima rivista statunitense Reader's Digest, che ha potuto spingere, come è successo quest'anno, addirittura famiglie australiane a venire fin lì a vedere con i loro occhi quanto Burgess aveva descritto con grande sensibilità.
Se lo scorso anno due porte sono state dipinte da artiste ucraine, che hanno portato con sé un bagaglio culturale molto interessante ed un amore per il nostro paese quasi commuovente, quest'anno, dedicato all'unità del nostro paese, quattro porte sono state illustrate da altrettanti artisti italiani, provenienti da città diverse e con vissuti e visioni dell'arte assolutamente originali e diversamente affascinanti.
Da Torino è arrivata Anna Motta, l'unica donna del gruppo, ottima illustratrice di libri, avvocato mancato per l'amore per l'arte, che ha sapientemente saputo introdurci attraverso il suo "Ingresso a Lomilandia" in uno scenario magico dove un cielo acquoso e rarefatto precipita in un mare dove la vita è ancora possibile attraverso una fessura, che una cerniera dentata potrebbe chiudere.....una bella immagine piena di fantasia, tecnica e poesia.
Insieme a lei è arrivato un tenero quadro del conosciutissimo pittore torinese Nando Eandi, assente giustificato, per chiudere una piccola finestra sotto uno dei tanti passaggi. La sua arte matura ci ha consegnato un "Paesaggio invernale" innevato, ma che mostra come sia imminente il momento del rinnovarsi della vita attraverso svolazzanti pettirossi che sostano su un albero pronto a far esplodere le sue gemme. Messaggio d'amore per la natura che ad ogni stagione si rinnova per stupirci sempre.
La Toscana invece ci ha inviato il giovane vulcanico Filippo Biagioli, che ha già lasciato molti segni sul suo territorio, rappresentante di un'arte volutamente alternativa, il quale ha tenuto molto a dirsi pistoiese parlandoci del campanilismo ancora così vivo dalle sue parti in un mondo che si sta  purtroppo omologando,  affascinandoci però con i suoi "Innamorati astrali". E' evidente la mano sicura del fumettista, che ha già dimostrato grande padronanza di tratto con la creazione del personaggio "CRIBA il Divoratore di Affetti". Forse un giorno scopriremo che l'amore è possibile anche tra alieni e perciò dobbiamo abituarci a non stupirci più di tanto.
Infine anche Imperia ha avuto il suo rappresentante nel medico pittore Sergio Poggi, che parecchi anni fa è stato per qualche tempo medico condotto in zona. La passione per la pittura lo ha fatto recentemente conoscere in varie mostre collettive e personali che hanno riscosso molto successo, come a inizio d'anno a Milano in una prestigiosa sede istituzionale con un'esposizione dal titolo "Arte, denuncia, impegno". E' evidente in questa illustrazione sul tema delle nozze, così presente per il contemporaneo evento principesco di Monaco, che l'autore dipingendo i suoi improbabili "Just Married" ha voluto mostrarci che "non è tutt'oro quel che luce" e che forse questo strampalato rituale che appare come un gioco potrebbe rivelarsi magari più impregnato di valori autentici e di sentimenti veri.
Questi due ultimi quadri che si trovano vicini nella parte bassa delle tante stradine che percorrono il borgo, mostrano bene le nuove tendenze dell'arte di casa nostra, che ha inglobato tanti temi e tanta tecnica cara alla "street art" d'oltre oceano, con citazioni del grande Basquiat prematuramente scomparso, ma che ha lasciato un segno profondo nel nuovo modo di avvicinarsi all'arte, espressione della liberazione della pittura come fenomeno elitario, chiusa nelle sue gallerie eleganti ma a volte implacabili per gli artisti e gli amanti dell'arte.
Valloria in questo senso diventa un esempio di un'arte fatta sulla strada e per tutti e capace di avvicinare tanta gente a questi bellissimi esempi di creatività, che gli amici di Valloria hanno saputo collezionare nel loro splendido borgo, museo all'aperto dove ormai 130 artisti hanno lasciato il loro segno per le generazioni future, perché insieme all'arte viva la bellezza delle antiche case in pietra ormai risistemate ed abitate dopo un lungo periodo di quasi abbandono, dove ritrovarsi è bello insieme ad amici e parenti , nel clima spensierato della festa.
Grazie a questa Associazione l'incanto di queste serate si ripeterà ancora e ancora e molto presto, il 6 e il 7 agosto la festa per far "baldoria a Valloria" si rinnoverà, e la musica delle orchestre che si alternano sul palco si diffonderà tra le colline dell' Alta Val Prino, da cui si vede il mare e dove i "villages perchés", come li chiamano i francesi, sono ancora lì intatti a dimostrarci come le popolazioni che vi hanno vissuto per secoli hanno saputo amare e rispettare la natura che li nutriva.
Per chi si accinge ad organizzare una puntata lassù, dove l'aria è fresca e la cucina famigliare, è consigliabile  percorrere le viuzze illustrate dalle porte dipinte dopo l'imbrunire cercando gli interruttori che di volta in volta accenderanno di colori ogni anfratto con le porte che hanno trovato nuova vita e nuova e più artistica destinazione. Inoltre arrivando nel paese un piccolo museo delle cose antiche è stato allestito con cura da appassionati che hanno frugato nei solai e nelle cantine delle case del posto. Da non perdere.
Un grazie al Presidente dell'Associazione Claudio Ghiglione e al Vicepresidente Gianfranco Balestra che con l'attivissimo Angelo Balestra tengono viva questa tradizione, ormai collaudata e diventata adulta, tessendo contatti a vasto raggio, dalla stampa alle associazioni d'arte, dagli artisti agli estimatori, che siamo certi continueranno ad arrivare numerosi ed a seguire con interesse le vicende di questo borgo incantato e della sua verde valle a un passo dal mare, che racchiude tanti altri tesori meno noti, ma che meriterebbero anch'essi di essere conosciuti.
Maria Antonietta Porfirione Todaro - 25 luglio 2010
Consigliere Planet Life Economy Foundation