Il Grand Tour delle biblioteche italiane

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Quello che seguirà sarà un viaggio del tutto particolare, ci lasceremo trasportare da una guida d'eccezione, ripercorreremo le orme del viaggio di Goethe in Italia, questa volta però i monumenti saranno diversi, poiché visiteremo le medesime città, ma sotto la luce delle loro splendide biblioteche.

Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze

Partiamo dunque per visitare il nostro bel paese all'insegna di alcune delle biblioteche più belle del territorio italiano, veri e propri tesori dello stivale, la cui architettura simboleggia l'ideale scrigno tempestato di gemme adatto a conservare e custodire il suo contenuto testuale ed egualmente inestimabile.

"La scrittura crea i libri, i libri creano biblioteche e una biblioteca è il luogo più forte e radicato di una casa privata, come lo è di una città - se biblioteca pubblica. Una biblioteca sostituisce la realtà assente o malvagia, e ne costituisce il luogo della beatitudine, del piacere: il luogo pagano della gioia". (Antonio Castronuovo)

Le biblioteche sono i luoghi del sapere per eccellenza e i più prestigiosi a conservare e tramandare il pensiero dei grandi uomini. Dalla biblioteca d'Alessandria, ai monasteri del medioevo, il desiderio di conoscenza e la volontà di custodire la parola scritta, si sono concretizzati in testi divenuti delle piccole opere d'arte, che di riflesso hanno elevato anche i luoghi adibiti alla loro conservazione.

Con il procedere del tempo, passando dal legame indissolubile con la chiesa ad un uso privato, ed infine a strumento per il pubblico interesse, le biblioteche si sono arricchite sempre di più, plasmando la loro presenza da semplice contenitore, a contenuto in perfetto dialogo con le opere conservate.

L'utilità del loro scopo è stata unita alla bellezza ed alla spettacolarità di un decorativismo architettonico, rendendo questi funzionali luoghi di educazione, dei monumenti artistici, i cui esempi eterogenei appartenenti a stili e gusti delle diverse epoche, trovano corpo nel nostro Bel Paese, stilandone una puntuale mappa storico-artistica, che sarà la linea guida per il nostro viaggio alla scoperta di queste meraviglie italiane.

L'Italia è storicamente rinomata anche per essere stata, dal XVII al XIX secolo, la meta per eccellenza dei viaggi e dell'interesse di tutta Europa essendo una delle sedi del Grand Tour, del quale permangono infinite testimonianze come il saggio "Viaggio in Italia" di Johann Wolfgang (von) Goethe che ne costituisce un emblematico reperto. Ecco perché Il letterato tedesco risulta essere la scelta più azzeccata per rivestire il ruolo di ideale accompagnatore per questo viaggio all'insegna delle biblioteche, simboli sia di conoscenza che di cultura.

Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia

La prima tappa è Venezia (foto sopra), destinazione fortemente desiderata dallo scrittore tedesco, e nella quale ha avuto modo di vedere per la prima volta il mare. Delle tante meraviglie vogliamo segnalarvene una in particolare, la Biblioteca Nazionale Marciana, la cui sede si colloca nell'ex Palazzo della Zecca e nel contiguo Palazzo della Libreria, che si pongono alla base del rinnovamento architettonico della città sotto il progetto di Sansovino iniziato nel 1537. Riccamente decorata da personalità del calibro di Tiziano, Tintoretto e di Paolo Veronese, la biblioteca conserva circa un milione di volumi, tra i quali alcuni testi rari come delle legature bizantine risalenti al IX-X secolo. (Attualmente è visitabile dallle 10.00 alle 19 dal 1 aprile al 31 ottobre, e dalle 10.00 alle 17.00 dal 1 novembre al 31 marzo)

Biblioteca Salaborsa di Bologna

La seconda tappa del tour è Bologna, dove Goethe si è recato giusto il tempo di ammirare le opere realizzate da Raffaello, e per visitare la Torre degli Asinelli. La città però è famosa per tanti avvenimenti, uno dei quali la proclama sede della più antica Università dell'Occidente, luogo di studi e di studiosi, di cui perciò non si poteva che nominare una biblioteca in particolare, la Biblioteca Salaborsa, della quale già solo dalla titolazione si evince una storia interessante.

La biblioteca è relativamente giovane, inaugurata infatti nel 2001, ma le vicissitudini che riguardano l'edificio ospitante, Palazzo d'Accursio, sono frutto di successive stratificazioni temporali. Il palazzo prende infatti il nome dal famoso giurista Accursio, e diventa sede comunale durante il governo visconteo, il cui cortile interno viene successivamente adibito ad orto botanico, del quale però, nella seconda metà dell'ottocento ne è stata modificata la destinazione d'uso, trasformandolo in sala per le contrattazioni commerciali, la Sala Borsa che dà il titolo alla successiva biblioteca. Nella seconda metà del novecento il cortile viene coperto e utilizzato come palasport, e solo sul finire del Novecento è stata reindirizzata la sala ad uso biblioteca. Il soffitto è affrescato e sotto il pavimento trasparente è possibile ammirare tutte le stratificazioni e le diverse utilizzazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli, sin dal VII secolo a. C. Lo sposalizio tra antico e moderno risulta qui ben riuscito, l'ambiente si mostra ricco e stimolante, una sorta di parco archeologico quale fonte perpetua di apprendimento. (Gli scavi archeologici si possono visitare il lunedì dalle 15.00 alle 18.30, e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.30)

Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze

Altra tappa è Firenze città culla della cultura rinascimentale dominata dalla famiglia di mecenati de' Medici, dei quali permangono molti monumenti come la Biblioteca Medicea Laurenziana, realizzata sul progetto di Michelangelo Buonarroti, e commissionata da Giulio de' Medici, poi papa Clemente VII. La sala è ritmicamente scandita da linee geometriche e sottolineate dalla tradizionale bicromia marmorea bianco-verde tipica dei monumenti fiorentini dell'epoca, scaldata dal soffitto in legno e dalle tarsie in terracotta del pavimento. Attualmente conserva 11.000 volumi, tra cui opere di straordinario pregio di Virgilio, Eschilo, Sofocle, Plinio. (La biblioteca è visitabile, il lunedì, mercoledì, e venerdì dalle 8.00 alle 14.00, il martedì e giovedì dalle 8.00 alle 17.30, mentre il sabato e la domenica è chiusa)

"Quando si considera un'esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell'antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino." (Goethe)

Biblioteca apostolica vaticana Salone Sistino

La prossima tappa di Goethe è proprio la città eterna, Roma, nella quale ha avuto modo di conoscere alcuni degli artisti più rinomati del periodo, non per nulla essa era infatti la destinazione privilegiata dei viaggiatori del Grand Tour in quanto crogiolo di stili e ricca di storia, oltre a essere il fulcro della civiltà latina e luogo di culto per eccellenza. Proprio il papato è stato infatti nel corso dei secoli il principale mecenate, promuovendo tante delle costruzioni e rinnovamenti della città, tra le quali la preziosa Biblioteca Apostolica Vaticana, il cui contenuto si è formato con il succedersi dei pontefici e delle epoche. Essa è stata collocata tra 1587 e 1589 da papa Sisto V nell'edificio costruito dall'architetto Fontana nel cortile del Belvedere, il cui Salone Sistino, è stato riccamente decorato da affreschi pittorici di Girolamo Nanni e Andrea Lilli, e che per dimensioni e opere costituisce uno degli esempi più significativi al mondo. La biblioteca in continua espansione nel corso dei secoli, ha aggiunto delle collezioni di oggetti artistici e antiquari, e numerosi uffici capillari.

«Non si può né raccontare né descrivere la magnificenza d'un chiaro di luna come quelli di cui abbiamo goduto col vagare qua e là nelle strade, nelle piazze, per la riviera di Chiaia, la grande straordinaria passeggiata, e poi in riva al mare. Si è veramente presi dal senso di immensità dello spazio! Così vale la pena di sognare!». (Goethe 5 marzo)

Biblioteca dei Girolamini di Napoli

Quali migliori parole di Goethe per descrivere una città come Napoli e le sue meraviglie, nella quale lo scrittore vi si è recato insieme a Tischbein, e dove ha avuto modo di visitarne i quartieri e i dintorni per scoprirne la cultura, ma soprattutto i ritrovamenti archeologici delle vicine Ercolano e Pompei. Un gioiello della metropoli risiede nella sua biblioteca più antica la Biblioteca dei Girolamini, aperta al pubblico nel 1586 e collocata in alcune delle sale settecentesche dell'Oratorio dei Girolamini, facente parte del complesso della chiesa omonima. In questo caso a differenza delle precedenti, l'ambiente rappresenta una cornucopia di decorazioni lignee e affreschi, un horror vacui che simboleggia un esempio del gusto artistico tardo-manieristico. Con oltre 150 mila volumi, la biblioteca possiede una collezione inestimabile di reperti antichi riguardanti la storia dell'Italia Meridionale.

Il viaggio non si conclude qui, queste sono solo alcune delle biblioteche italiane aventi rilevanza storico-artistica, l'intento di questa "guida turistica" è il costituire una ragionata rievocazione dei tempi d'oro dell'interesse suscitato dal patrimonio italiano, trasportandoli nella società contemporanea egualmente ricca di monumenti e tesori da scoprire e riscoprire.

Vi lasciamo infine con una citazione di Goethe, invitandovi a viaggiare e visitare tutta l'Italia, non trascurando luoghi come le biblioteche, fonti di cultura e di storia.

Goethe nella campagna romana 1787 Francoforte Städelsches Kunstinstitut

"Molto ho veduto, ma ancor più ho riflettuto: il mondo si svela sempre più, e anche quello che sapevo da tempo, soltanto adesso diviene realmente mio. Quale creatura è l'uomo! Impara presto a sapere, ma tardi a mettere in pratica."  (Goethe)

Carolina Cammi - Redazione Italia Meravigliosa