Il tribunale tutela i writers

Il diritto d'autore tutela i graffitari: il writer Kayone vince la causa contro il rivale che lo copiava e le opere del "clone" saranno sequestrate; la legge sul diritto d'autore deve proteggere tutti gli artisti dall'altrui plagio, tutelando «tutti gli elementi caratterizzanti lo stile e il linguaggio pittorico».

Le opere del rivale: una mera copiatura
Le opere del rivale Nicola Leonetti saranno sequestrate. Non c'è alcuna rielaborazione critica e personale, nessuna apporto creativo. Solo una mera e pedante copiatura. Aggravata dalla finalità commerciale. Il concorrente, infatti, vendeva le sue opere sulla sua pagina Facebook, procurando un danno a quelle di Mantovani, sminuite nel loro valore.

"Il mio rivale non è un vero writer"
"E' una sentenza giusta e importante - afferma KayOne - perché i lavori di Leonetti erano copie dei miei, le mie opere erano plagiate e il Tribunale mi ha dato ragione. Leonetti non ha nessuna esperienza del mondo del writing altrimenti non avrebbe mai fatto una cosa del genere. L'originalità per noi è il valore più importante"

La storia di KayOne
Marco Mantovani, detto KayOne, è un graffitaro particolare: uno di quelli che ce l'ha fatta. Ha cominciato dipingendo per strada, sui muri, per poi imporsi all'attenzione internazionale convertendosi alle opere pittoriche su tela. Fino ad arrivare alla vittoria più recente: KayOne è stato alla Biennale di Venezia 2011. Scelto dal curatore Vittorio Sgarbi.

La via legale ai graffiti
A chi lo accusa di aver preferito i muri alla tela per ragioni commerciali risponde: "Ci sono tanti modi di rapportarsi al mondo dei graffiti. A 15 anni dipingevamo sui muri, ma ci sono momenti differenti. Oggi per continuare a vivere facendo quello che amo scegliere un approccio "legale" è inevitabile".

Pubbliche scuse
"L'etichetta di artista non mi interessa, quello che conta è arrivare a sera facendo quello che mi piace quindi ben venga la decisione del giudice se serve a proteggere il mio lavoro." Il writer autore del plagio, così ha deciso il giudice, dovrà anche pubblicare a sue spese il decreto che annuncia il sequestro dei suoi lavori sul prossimo numero della rivista "Flash Art".

FC-redazione FotografARTE