La Via degli Abati

Le vie e i sentieri anticamente sfruttati per motivi commerciali o di culto, oggi possono essere percorsi per scoprire e riscoprire i luoghi e le bellezze paesaggistiche, e non solo, del nostro paese: Vi presentiamo la Via degli Abati che, attraverso le sue tappe, accarezza alcuni dei luoghi più suggestivi del territorio italiano.

Il Ponte Gobbo di Bobbio (PC)

La Via degli Abati, o via Francigena di Montagna, è un sentiero assommatosi a quello smisurato crogiolo di percorsi che formano la Via Francigena, il quale mette in comunicazione Bobbio, sede dell'Abbazia di San Colombano, con Roma. Percorsa sin dal VII secolo, la via aveva lo scopo di fornire un saldo collegamento ai longobardi che da Pavia dovevano recarsi a Lucca e infine Roma, favorendo allo stesso tempo un tragitto preferenziale sia per gli abati di San Colombano, sia per tutti quei pellegrini che provenienti dall'Europa e diretti a Roma, potevano così omaggiare le reliquie del santo, essendo egli stato uno dei rappresentanti della regola monastica giunto in Italia dall'Irlanda.

L'interesse suscitato dall'Abbazia di San Colombano non riguardava solo ed unicamente il culto del santo, il complesso monastico costituiva anche un'importante fonte del sapere dell'epoca, merito derivatogli dai manoscritti prodotti e custoditi nella prolifica fucina del suo scriptorium, dei quali infatti ci sono pervenute testimonianze persino da personaggi di spicco come Ludovico Antonio Muratori.

Il percorso della Via degli Abati

Il percorso della Via degli Abati è stato recentemente ricostruito dallo studioso Giovanni Magistretti e leggermente modificato a causa di frane o tratti non più esistenti, collegando la città di Pavia, sede del regno longobardo, con Pontremoli passando per Bobbio. Il tragitto consta di circa 190 km percorribili in più tappe con la mountain-bike a cavallo o a piedi, e durante il cammino è possibile ammirare alcuni dei monumenti storici simboli del territorio locale. Uno di questi è l'inconfondibile ponte di Bobbio, costruito per la necessità di un saldo collegamento con la riva destra del fiume, ma il cui nome nel tempo si intrecciò alla leggenda della sua edificazione legandosi ad origini diaboliche, dalle quali ne deriverebbe la forma particolare e il nome tutt'ora usato, Ponte Gobbo (vedi foto sopra).

Rocca di Bardi (Foto Gigi Cavalli)

Un'altra è la fortezza di Bardi, roccaforte longobarda, che avvolta da un'aura di mistero grazie all'immancabile leggenda del fantasma, troneggia fiera sul paesaggio circostante, e la cui visione è caldamente consigliata nelle giornate di nebbia, poiché grazie al fenomeno naturale, il castello si presenta allo spettatore come magicamente sospeso sopra di un manto nebuloso. A ciò si aggiungono le bellezze paesaggistiche dell'appennino tosco-emiliano, le cui valli sono rinomate in tutto il mondo, basti citare solo la Val Trebbia definita da Ernest Hemingway come: "La valle più bella del mondo".

Queste sono solo alcune delle particolarità della Via degli Abati, perciò se la curiosità e lo spirito di esplorazione vi divorano, allora non vi resta che partire.

Carolina Cammi - Redazione Italia Meravigliosa