Il modello Ponzellini

Massimo Ponzellini era il banchiere del Pdl, o almeno così trapela dalle indagini in corso della procura di Milano. Lui che era stato messo sulla prima poltrona della Banca Popolare di Milano dalla direzione leghista. Il tutto rientrava nel piano strategico di assalto alle poltrone che ha condotto la Lega nell'ultimo decennio, in barba alla politica romana.

Ora Ponzellini è agli arresti domiciliari, la procura ci ha messo mesi prima di poterlo arrestare e solo dopo la segnalazione della Banca d'Italia di anomalie avute durante il 2009 ed il 2010 (sono trascorsi 3 anni). Per Francesco Corallo amministratore di Atlantis (videopoker) invece non si è potuto procedere all'arresto perché si trova all'estero, essendo ambasciatore presso la Fao. La Atlantis ha ricevuto un finanziamento di 148 milioni di euro da BPM, il quale è stato "spinto" più che avallato  da Ponzellini, da cui poi è partito tutto il filone d'indagine. Qualche mese fa la Gdf era andata a perquisire la gli uffici di Corallo, il quale fece presente lo status di diplomatico: oggi è lecito pensare che si sia dato alla fuga. Nello stesso ufficio si presentò Amedeo Laboccetta (oggi parlamentare Pdl ed ex AN) dichiarando che l'ufficio era suo e portando a casa il pc portatile (chissà che fine ha fatto). Già nel 2002 era stato messo da Tremonti a capo di Patrimonio Spa ed oggi invece è AD di Impregilo Spa, chissà forse pronto a far danno anche in quest'ultima.

È indubbio che Ponzellini amava crearsi il suo "giro" di "figli e fratelli" (ma questa l'abbiamo già sentita è una prassi consolidata da Trento a Palermo). Amava correre in soccorso soprattutto dei politici, dalla  Santanchè che  spingeva  su alcuni finanziamenti, stesso discorso per la moglie dell'ex colonnello di An  Ignazio La Russa (oggi un conservatore della cosa pubblica), il quale avrebbe chiesto aiuto a Ponzellini per ottenere dei finanziamenti alla Quintogest (di proprietà della consorte). Il gip dice che "Ponzellini non assecondava il mercato ma i politici". Forse non sarà reato (vedremo), ma lo sarebbe diventato sicuramente se la BPM fosse fallita, perché distrarre fondi dei risparmiatori per veicolarli verso gestioni dubbie avrebbe creato aggravanti. Ma bisogna porre fine all'incompetenza manageriale ed economica che impervia in questo paese, facendo venire sempre meno l'essenza dell'imprenditore (povero Schumpeter),  ma forse è già troppo tardi.

Ponzellini è un uomo che ha insegnato all'Università Bocconi senza essere laureato e che basa nelle "relazioni ed amicizie" il proprio know-how e lo fa diventare scopo principale dell'attività lavorativa. L'azione BPM a metà 2007 valeva circa 11 euro, oggi quota a 0,30 euro lasciando sul campo (solo oggi) oltre il 6%, se si guarda il grafico del titolo il trend è impietoso.

In ultimo in BPM, banca a carattere cooperativo dove i dipendenti sono anche soci, le nomine assembleari vengono fatte dai sindacati Fiba-Cisl, Fabi e Fisac-Cgil. Se ne deduce che la lottizzazione in questa banca è sia verticale che orizzontale, dal fattorino al presidente.

Andrew Tancredi