Difendersi dal virus WannaCry

Ci sono delle semplici e ovvie regole da rispettare per la propria sicurezza informatica e per non essere bersaglio di virus e malware che girano in Rete. Ma come al solito ci vuole un caso clamoroso per far ricordare a tutti delle ovvie e doverose precauzioni.

Cyber security

Non vogliamo spendere troppe parole sul virus WannaCry, date già le diffuse notizie in Rete e il clamore mediatico sul blocco di computer e reti informatiche di mezzo mondo.
Basta infatti dare un'occhiata in Google e a qualche quotidiano per trovare di tutto, con le solite esagerazioni e inesattezze. Se volete una succinta radiografia di WannaCry andate su Wikipedia, che ha immediatamente inserito la voce https://it.wikipedia.org/wiki/WannaCry
Questo è un blog di informazione e condivisione sui vari sistemi di Internet Marketing, cara/o risvegliata/o digitale che mi leggi, e tale vuole restare. Tuttavia vogliamo dare qualche consiglio che, pur sembrando ovvio ai più, spesso non viene seguito e applicato proprio dai più.
Leggiamo che si tratta dell"evoluzione del già conosciuto CryptoLocker ma con una maggiore capacità di propagazione, poiché sfrutterebbe una falla di Windows che permette al virus di diffondersi rapidamente in Rete.
Benché Microsoft avesse provveduto a correggere tale vulnerabilità il 14 marzo 2017, molti computer nel mondo non vengono mantenuti aggiornati e perciò sono stati vulnerati dal virus.
Come è noto i virus del genere CryptoLocker criptano i dati presenti sui PC e sui Server richiedendo un riscatto per poterli riavere decriptati e di nuovo fruibili.

Ne conseguono alcune ovvie raccomandazioni:
- di non usare versioni Windows obsolete (Windows XP e Windows Server 2003) per le quali Microsoft non manda più aggiornamenti;
- di dotarsi di un efficace antivirus e di tenerlo aggiornato con l'impostazione di aggiornamento automatico;
- di aggiornare il sistema operativo Windows secondo gli ultimi aggiornamenti mandati da Microsoft;
- di non aprire comunque email di provenienza ignota o almeno, se aperte, di non aprire i link contenuti all'interno;
- di programmare back-up periodici e delocalizzati con la tecnologia Cloud (ad esempio con Drive di Google oppure Dropbox).

Ci si preoccupa che tale virus colpisca anche noi liberi esploratori della rete, non solo le strutture pubbliche, gli uffici e addirittura gli ospedali.
Ed è sconcertante come ancora nel mondo, non parliamo poi dell'Italia, la disinformazione informatica venga ancora sfruttata facilmente da hacker, criminali e truffatori informatici di ogni tipo. Quindi state all'erta ragazzi!

avv. Giovanni Bonomo
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